Spek & Me

Vivere il tempo

Spek è un pastore tedesco di tre anni. Il tempo nostro è la mattina. Un’ora, un’ora e mezzo di camminata. All’inizio lo lascio annusare tutto, perché vedo che è proprio un suo bisogno, odora e marca. Dopo una mezz’oretta finalmente comincia a prestarmi attenzione. E lì mi parla. Come? Fughe precipitose in avanti poi rapidi dietrofront e atterraggi sui miei piedi (biscottino). Salti altezza spalla (biscottino). Nascondino dietro gli alberi mentre io faccio finta di cercarlo (biscottino). Sosta davanti ai caprioli (come, guardi loro e non me? Almeno dammi un biscottino…).

Queste nostre passeggiate avvengono in campagna. In genere incontriamo solo contadini, o nessuno, e lui, da buon pastore tedesco, rincorre lepri, fagiani e gatti. A volte ci è capitato di incontrare qualche cane libero, anche di taglia grande, ma nonostante il mio panico non è mai successo niente di tragico. E’ durante queste passeggiate che si è creato il nostro linguaggio, il nostro rapporto. Il guinzaglio, il richiamo, il gioco, il “fermo” prima di attraversare la strada, e “salta” quando c’è il fosso o una catena. E’ sempre in queste mattine che ha imparato a vincere la paura del vuoto attraversando il ponticino sul torrente, e dove ha imparato a rispondere al “qui eehhh” quando si passa davanti al pollaio (non sempre funziona, ma ci stiamo lavorando).

Certo, non è sempre campagna, e non è sempre libertà. Sulle piste ciclabili, quando si incrociano altri cani al guinzaglio, lui si avventava contro di loro, salvo poi rimediare delle smusate tremende anche da quelli di taglia piccola. Più di una volta sono finita anche io per terra, trascinata da lui al guinzaglio. A volte mi sono sentita in colpa per la paura che il pastore tedesco evoca in alcune persone.
Altra situazione non felice, quando si va in città: i rumori del traffico e gli odori forti sulla strada lo rendono teso, orecchie dietro, tira al guinzaglio, è distratto, stressato, e io sto peggio di lui.

Grazie alle educatrici del Segno di Fido ho imparato a essere più tranquilla, a cercare di capirlo meglio, a tenere aperto il nostro dialogo anche in compagnia di altri. Negli incontri dell’associazione Spek socializza, si interessa, affronta situazioni nuove. Cresce. Io sto imparando a rispettare i suoi bisogni e a non chiedergli cose senza tenere conto del suo stato emotivo e sentire cosa ne pensa. Tempo sulle piste ciclabili ora ne passiamo poco. Ma di strada ne faremo ancora tanta, insieme.

Manuela