Pollon & Me

Condividere ci sta cambiando

Quando si decide di adottare un cane, sceglierne uno tra centinaia soli o abbandonati, è davvero difficile. Trovare quello giusto, combinare gusti e desideri di due persone può essere lungo e complicato. Così è stato fino a che con ci siamo imbattuti in un articolo su internet: una cucciola catanese, più precisamente di Palagonia, di circa 3 mesi, ci ha rubato il cuore. E’ così che è arrivata Pollon.

La nostra vita insieme ha attraversato, ad oggi, tre fasi ed è in continua evoluzione.
La prima è stata sicuramente dura per entrambi, danni in casa, regole rigide, bassissima interazione. La mia ed anche la sua frustrazione erano decisamente molto alte. Cercavo di farla giocare con me senza quasi mai riuscirci, lei si chiudeva in sé stessa, mi guardava con gli occhi tristi o dormiva. Ripensandoci ora era il suo modo per cercare di non affrontare un legame insoddisfacente.
Snervati dai continui danni in casa e preoccupati dal suo stato emotivo abbiamo deciso di chiedere aiuto. Dopo aver parlato con un paio di addestratori, per fortuna, abbiamo incontrato il Segno di Fido ed è così iniziata la seconda fase del nostro rapporto. La fiducia reciproca è cresciuta,  ha imparato a fidarsi davvero di me ed io di lei. Ogni attività ci univa un po’ di più, ogni avventura rafforzava il legame.

In questa fase, durata quasi un anno, ci sono stati alti e bassi ma finalmente si iniziava a intravedere il suo carattere. Finalmente iniziavo ad avere accanto un cane e non più uno pseudo gatto. Un’amica ha definito Pollon un “cane/gatto”, credo non ci sia definizione più azzeccata. Il suo bisogno di osservare tutto, il suo modo snob di farti capire che le tue coccole non sono più gradite o che non vuole essere toccata è davvero unico in un cane.

Finalmente siamo arrivati alla fase attuale, ogni giorno ci stupiamo di quanto Pollon sia e soprattutto stia cambiando. Ci propone di giocare con lei, la mattina e la sera, cosa a cui non eravamo assolutamente abituati e questo ci rende davvero felici. Cerca di comunicare, anche se la sua modalità resta comunque molto sottile. Ci richiede addirittura le coccole!
Arrivare a questo risultato è stato paradossalmente facile. E’ bastato farla sentire parte di noi, ascoltarla, assecondarla nelle sue passioni, come la caccia alle lepri o la ricerca di topini. Abbiamo rotto le barriere che ci separavano, consentendole il libero accesso, in nostra assenza, a tutta la casa. Abbiamo deciso di “diseducarla” permettendole di salire anche sul letto (cosa impensabile fino ad un anno fa’) per giocare con noi o per rimanere un po’ accoccolati insieme. Semplicemente le abbiamo fatto capire di essere una famiglia. Abbiamo un biglietto sulla nostra lavagna di casa che dice: “lasciatevi andare” e così abbiamo fatto.

Non è stato facile per me scrivere questo racconto, forse perché la nostra vera storia è relativamente breve. Oggi però vedo finalmente davanti a me un cane, magari non con un carattere entrante né super giocherellone ma comunque un cane tranquillo e felice di stare con noi.

Questa è la cosa più bella che potesse succedere.

Iacopo