Adottare una vita

Mi piace parlare della mia esperienza, come strada per affrontare tematiche che poi ritrovo nei miei interventi a casa, in famiglie con cani, che chiedono il mio supporto. E oggi, ad esempio, penso a quelle che furono le prime emozioni che provai nel rendermi conto, davvero, di cosa aveva significato adottare un cane.

Ricordo che l’emozione forte arrivò dopo un po’ di tempo, anche un mese o due, dopo l’arrivo di Febo nella mia vita… man mano che le miei abitudini cambiavano, man mano che la sua voce si faceva sempre più sentire, cresceva la consapevolezza di avere tra le mani un essere vivente, un piccolo soggetto unico e bellissimo, la cui vita, e il cui benessere erano esclusivamente mia responsabilità.

Fu con un senso quasi di sopraffazione che avvertii distintamente questa responsabilità, e con essa l’innamoramento forte che è di base quello che ci premette di affrontare con un sorriso le vicissitudini dell’adottare un cane e del crescer un cucciolo. Trovo che questo senso di responsabilità sia di vitale importanza, per quanto forse tardivo sia stato in me. Come tardivo ma decisivo può essere in chi non sceglie consapevolmente una razza, o anche solo di adottare un cane, ma che poi si rivolge ad un educatore o una scuola per farsi aiutare nello svolgere al meglio il proprio ruolo.

In un modo ideale sarebbe bello che le consulenze, l’ascolto di una parola di esperto, fossero richieste prima di adottare un cane: non appena balena l’idea di “predo un cane”!
Perchè da questo senso di forte responsabilità, da questo impegno possono scaturire innamoramenti ma anche delusioni, fughe, rifiuto o addirittura abbandoni.
Scegliere di adottare un cane adulto, o un cucciolo, non è una scelta a impatto zero: la nostra vita cambia, davvero. E in quel momento cambia anche la vita di un altro essere vivente, che da allora in poi sarà nostra responsabilità, non possiamo dimenticarlo!

Marta Bottali