Interventi Assistiti dagli Animali: perché?

Come è nata la Pet Therapy

Nel 1960 lo psichiatra infantile Boris Levinson espose per la prima volta le sue teorie sui benefici della compagnia degli animali (Pet Therapy) che egli stesso applicò nella cura dei suoi pazienti, osservando come, il prendersi cura di un animale potesse essere utile per calmare l’ansia, per trasmettere calore affettivo, e aiutare a superare lo stress e la depressione. Nel 1981, venne fondata negli Stati Uniti la Delta Society, volta a studiare gli effetti terapeutici dovuti alla presenza degli animali.
Solo recentemente la Pet Therapy ha ottenuto il giusto riconoscimento e la giusta attenzione e trova ampia applicazione in diversi settori socio-assistenziali. In Italia ormai da qualche anno si parla di Interventi Assistiti dagli Animali ossia interventi con una valenza terapeutica – riabilitativa (Terapie Assistite dagli Animali), educativa (Educazione Assistita dagli Animali) e ludico-ricreativa (Attività Assistita dagli Animali). Gli animali maggiormente impiegati in Pet Therapy sono il cane, il cavallo, l’asino, il gatto ed il coniglio. Tali interventi sono rivolti prevalentemente a persone con disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, ma possono essere indirizzati anche a individui sani, bisognosi di affetto, compagnia, di un amico.
L’animale aiuta gli esperti a portare avanti progetti e attività perché nella maggioranza dei casi è fonte di gioia, di sorpresa e tende a motivare la persona a fare attività che trova noiose, inutili, abitudinarie.

Un cane in un contesto di gruppo in cui è ben accetto, porta coesione e collaborazione, è motivo di dialogo e scambio; un cane aiuta a fare movimento fisico libero o assistito, e a farlo con gioia e con divertimento!

Un cane ti rilassa, ti aiuta a superare momenti di attesa e di difficoltà attraverso una coccola o facendoti distrarre attraverso il gioco. La Pet Therapy non è solo un’attività assistita, per molti è una realtà quotidiana.

Irene Pallini