Max & Me

Ho fiducia in te

Erano passati pochi mesi dalla scomparsa di Yoshi, lo storico cane di Stefania. Non ero mai riuscito ad affezionarmi o ad avere un rapporto di fiducia con lui, vuoi perché non è facile apprezzare i cani anziani se non hai condiviso la loro vita, vuoi perché avevo ancora un po’ distacco nei loro confronti, non avendone mai avuto uno.
Per qualcuno era invece già arrivato il momento di adottarne un altro. E così che è arrivato Max, non in casa nostra, ma in quella dei genitori e della sorella della mia compagna Stefania, tra malumori e paure.
Abituati a un simil volpino ritrovarsi davanti un cucciolone di 4 mesi, che pesava già 11 kg, con delle gambe kilometriche e delle belle zampotte, è stato un bello shock per loro.

Il giorno che siamo andati a conoscerlo lui non voleva farsi vedere, rintanato sotto la panchina, nel terrore che questo nuovo uomo fosse intenzionato a fargli del male, come probabilmente già era successo tante volte nella sua breve vita. Il primo giorno non sono riuscito ad avvicinarlo: gli mancava totalmente la fiducia nell’uomo.
Già il giorno dopo le cose sono andate meglio, avevo davanti agli occhi un animale stranissimo, magro, con una testa sproporzionata, due orecchie enormi perfettamente dritte, gambe lunghissime ma soprattutto pieno di peli che andavano in ogni direzione, insomma un incrocio tra uno spinone, un cane lupo e chissà cosa.
La scintilla è scoccata nel momento in cui gli abbiamo tolto il guinzaglio, la sua energia ha preso il sopravvento, era una vera e proprio molla, saltava, correva come se fosse il suo ultimo minuto di libertà. Mi ha conquistato come non era mai successo.
Sono iniziate così le nostre passeggiate insieme, io Max e Stefania. Ogni volta che andavamo a prenderlo la sua esplosione di felicità era incontenibile, noi eravamo la sua unica vera valvola di sfogo, i suoi unici momenti di vita vera, al di fuori delle solite corse da solo a 50 metri da casa.

Ed è così che anche lui ha iniziato a fidarsi davvero di noi.
Andavamo nelle aree cani, nei parchi, al mare, qualsiasi cosa per lui andava bene, bastava stare insieme, avrebbe fatto di tutto per condividere il tempo con noi.
Poi sono arrivati i problemi, familiari. Sono passati quasi due mesi senza vedersi, abbiamo sofferto di questa lontananza, ma ho avuto la sensazione che lui avesse capito la situazione.
Le cose sono poi migliorate, ma nel frattempo Max stava diventando un ometto, il suo fisico era un fascio di nervi pronto ad esplodere, anche a causa della sua poca attività settimanale: aveva un po’ abbandonato l’aspetto da spinone lasciando il posto a quello di un cane lupo “da lavoro”. Anche il carattere stava cambiando, con noi era sempre il solito “Tigro salterino” ma il bisogno di controllo tipico della razza stava sempre più venendo fuori.

Per fortuna abbiamo incontrato Il Segno Di Fido, che ci ha aiutato a capirlo e soprattutto a ritrovare la fiducia in lui e ad aiutarlo. La sua intelligenza è stata chiara a tutti, il suo desiderio di seguirci ovunque ed ad ogni costo, il suo cuore enorme.
Il nostro è un rapporto di vero amore, di sguardi, di corse di soddisfazioni e di sofferenza. I sui occhi enormi ogni volta riescono a muovere qualcosa dentro di me e leggere la delusione nei suoi occhi quando il tempo a nostra disposizione è finito mi spezza ancora oggi il cuore. Lui sa che tornerò ed è lì, nella sua noia, ad aspettare di poter scoprire ancora una piccola parte di mondo.

La mia fiducia in lui e nei suoi mezzi è ogni giorno più grande, sento il suo sguardo addosso e capisco che siamo legati da qualcosa di davvero unico.
So di essere il suo vero “padrone” e questo per me è una gioia ma allo stesso tempo un grosso peso.
Vorrei potesse vivere con noi felice e tranquillo ma per ora quella è la sua casa.
Per me lui è il cane, con la “C” maiuscola il simbolo della fedeltà e di un amore incondizionato.
Max mi ha insegnato a giocare, ad amare ed a capire cosa vuol dire avere un cane al proprio fianco. Io ho insegnato a Max a fidarsi, a lasciarsi andare ed a capire cosa vuol dire avere un umano al proprio fianco.

Iacopo